Palazzo Prossedi

Palazzo Prossedi fu costruito nel 1100 nel borgo di Prossedi, in provincia di Latina, a cavallo della collina che si affaccia sulla valle dell'Amaseno. Nel 1125 il paese venne dato alle fiamme dalle truppe di papa Onorio II. Ricostruito dopo l’incendio, Palazzo Prossedi subì nel tempo diversi passaggi di proprietà: dai Chigi ai Massimo, dai Gabrielli agli Altieri e infine, nel 1758, nuovamente rivenduto dagli Altieri ad Angelo Gabrielli, il cui discendente, Placido Gabrielli, sposato alla cugina Augusta Bonaparte, fu il quarto e ultimo dei principi di Prossedi. Alla loro morte nei primi del ‘900 il Palazzo passò ad Alberto del Gallo di Roccagiovine, mio bisnonno, a sua volta cugino di Placido e Augusta, tutti nipoti di Luciano, fratello di Napoleone.
Le prime vigne nei colli sottostanti al paese, nella valle dell’Amaseno, sono state piantate dai Gabrielli alla fine del ‘700.

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Palazzo Prossedi

Palazzo Prossedi fu costruito nel 1100 nel borgo di Prossedi, in provincia di Latina, a cavallo della collina che si affaccia sulla valle dell'Amaseno. Nel 1125 il paese venne dato alle fiamme dalle truppe di papa Onorio II. Ricostruito dopo l’incendio, Palazzo Prossedi subì nel tempo diversi passaggi di proprietà: dai Chigi ai Massimo, dai Gabrielli agli Altieri e infine, nel 1758, nuovamente rivenduto dagli Altieri ad Angelo Gabrielli, il cui discendente, Placido Gabrielli, sposato alla cugina Augusta Bonaparte, fu il quarto e ultimo dei principi di Prossedi. Alla loro morte nei primi del ‘900 il Palazzo passò ad Alberto del Gallo di Roccagiovine, mio bisnonno, a sua volta cugino di Placido e Augusta, tutti nipoti di Luciano, fratello di Napoleone.
Le prime vigne nei colli sottostanti al paese, nella valle dell’Amaseno, sono state piantate dai Gabrielli alla fine del ‘700.

La Storia

Mio nonno, Napoleone del Gallo di Roccagiovine, proseguì l’attività ampliando i vigneti e producendo, oltre che vino rosso e bianco, un rinomato vinsanto. Parte della produzione era anche un olio da olive Itrana e Frantoiano dagli oliveti situati a 700 mt sui Monti Lepini che sovrastano il borgo di Prossedi. Le olive venivano lavorate nel frantoio costruito accanto al Palazzo fin dal 1500. Per secoli è stato l’unico frantoio in tutta la vasta area dei Monti Lepini e della Valle dell’Amaseno. Fino a venti anni fa, infatti, l’ulivo è stato il protagonista assoluto di questo paesaggio e dell’economia locale.

Dopo la morte di mio nonno, avvenuta nel 1986, il Palazzo fu ereditato da mia madre Giacinta, che preferì lasciare la gestione di oliveti e vigne al fattore e al cantiniere. Nel 1998, consigliata da Andrea Franchetti, iniziai ad occuparmi direttamente della produzione. In quello stesso Settembre comprai da Château Latour una quindicina di barrique, da cui ricavai le mie prime 4000 bottiglie di Sterparo. Il nome viene dall’omonimo vigneto impiantato da mio nonno nel 1950 con vitigni di Barbera, Sangiovese e Merlot.

storia

La Storia

Mio nonno, Napoleone del Gallo di Roccagiovine, proseguì l’attività ampliando i vigneti e producendo, oltre che vino rosso e bianco, un rinomato vinsanto. Parte della produzione era anche un olio da olive Itrana e Frantoiano dagli oliveti situati a 700 mt sui Monti Lepini che sovrastano il borgo di Prossedi. Le olive venivano lavorate nel frantoio costruito accanto al Palazzo fin dal 1500. Per secoli è stato l’unico frantoio in tutta la vasta area dei Monti Lepini e della Valle dell’Amaseno. Fino a venti anni fa, infatti, l’ulivo è stato il protagonista assoluto di questo paesaggio e dell’economia locale.

Dopo la morte di mio nonno, avvenuta nel 1986, il Palazzo fu ereditato da mia madre Giacinta, che preferì lasciare la gestione di oliveti e vigne al fattore e al cantiniere. Nel 1998, consigliata da Andrea Franchetti, iniziai ad occuparmi direttamente della produzione. In quello stesso Settembre comprai da Château Latour una quindicina di barrique, da cui ricavai le mie prime 4000 bottiglie di Sterparo. Il nome viene dall’omonimo vigneto impiantato da mio nonno nel 1950 con vitigni di Barbera, Sangiovese e Merlot.

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Le Vigne

Dal 1999 al 2007 ho prodotto un unico vino rosso che ho chiamato inizialmente Persei, dall’antico nome del paese, ma che in seguito ho preferito chiamare Sterparo.

Nel 2004 ho ampliato la produzione piantando una nuova vigna con Montepulciano, Barbera, Merlot nella zona del Colle della Corte, da cui prende il nome il mio secondo vino. La vigna si trova nella valle dei colli del fiume Amaseno detta anche Valle del Vento, poiché vi è un vento costante che vien dal mare giù dalla valle sino in paese.

Da sempre a Prossedi si produce anche dell‘ottimo vino alla mescita - detto “lu vino digliu marchese” - per tutti gli abitanti dei paesi limitrofi ed è per me un piacere continuare questa tradizione.

Nel 2017, con la consulenza di Caterina Mazzocolin e dell'enologo Dario Puccini, ho dato avvio al rinnovamento del marchio e della cantina.

Come nuovo logo dell’azienda ho scelto il blasone dei Principi Gabrielli, sia perché è la famiglia che ha avuto in gestione le tenute di Palazzo Prossedi più a lungo - 300 anni - sia perché le prime vigne nella valle dell’Amaseno sono state piantate proprio dai Gabrielli alla fine del ‘700.

In cantina abbiamo creato due nuovi vini: Altaica e Nero della Corte.

Altaica è un bianco da uve Canaiolo bianco, da sempre presenti nel vigneto storico dello Sterparo, come le rose della antica varietà Altaica, piantate per tradizione all’inizio dei filari.

Nero della Corte è prodotto con le uve di Barbera provenienti dal vigneto del Colle della Corte e ricavate in origine dalla selezione massale delle viti presenti nel vigneto Sterparo.

Un Barbera che avevo sempre affinato separatamente ma che poi riversavo nell’assemblaggio del Colle della Corte.

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Le Vigne

Dal 1999 al 2007 ho prodotto un unico vino rosso che ho chiamato inizialmente Persei, dall’antico nome del paese, ma che in seguito ho preferito chiamare Sterparo.

Nel 2004 ho ampliato la produzione piantando una nuova vigna con Montepulciano, Barbera, Merlot nella zona del Colle della Corte, da cui prende il nome il mio secondo vino. La vigna si trova nella valle dei colli del fiume Amaseno detta anche Valle del Vento, poiché vi è un vento costante che vien dal mare giù dalla valle sino in paese.

Da sempre a Prossedi si produce anche dell‘ottimo vino alla mescita - detto “lu vino digliu marchese” - per tutti gli abitanti dei paesi limitrofi ed è per me un piacere continuare questa tradizione.

Nel 2017, con la consulenza di Caterina Mazzocolin e dell'enologo Dario Puccini, ho dato avvio al rinnovamento del marchio e della cantina.

Come nuovo logo dell’azienda ho scelto il blasone dei Principi Gabrielli, sia perché è la famiglia che ha avuto in gestione le tenute di Palazzo Prossedi più a lungo - 300 anni - sia perché le prime vigne nella valle dell’Amaseno sono state piantate proprio dai Gabrielli alla fine del ‘700.

In cantina abbiamo creato due nuovi vini: Altaica e Nero della Corte.

Altaica è un bianco da uve Canaiolo bianco, da sempre presenti nel vigneto storico dello Sterparo, come le rose della antica varietà Altaica, piantate per tradizione all’inizio dei filari.

Nero della Corte è prodotto con le uve di Barbera provenienti dal vigneto del Colle della Corte e ricavate in origine dalla selezione massale delle viti presenti nel vigneto Sterparo.

Un Barbera che avevo sempre affinato separatamente ma che poi riversavo nell’assemblaggio del Colle della Corte.

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